Due giorni fa hanno celebrato una messa presso l’altare della Cattedra. Mons. Joseph Nguyễn Chí Linh, presidente della Cbcv, ha espresso la gioia di mostrare i profondi legami di fedeltà e amore dei cattolici vietnamiti per la Chiesa ed il papa. La percentuale dei cattolici nella popolazione di oltre 96 milioni di vietnamiti è scesa al 6,6%, dal 10% dei primi decenni del XXmo secolo. I fedeli esprimono timori per le ripercussioni in Vietnam di un accordo tra Santa Sede e governo cinese.

Città del Vaticano (AsiaNews) – I 32 vescovi della Conferenza episcopale vietnamita (Cbcv) incontrano oggi papa Francesco. È la loro prima “visita ad limina apostolorum” dal 2009, quando i prelati si sono recati in Vaticano per onorare il sepolcro dei santi apostoli Pietro e Paolo ed incontrare papa Benedetto XVI.

Due giorni fa, i vescovi hanno celebrato una messa presso l’altare della Cattedra, all’interno della basilica. Presiedendo la funzione, mons. Joseph Nguyễn Chí Linh, arcivescovo di Huế e presidente della Cbcv ha espresso la gioia dei prelati di essere a Roma per mostrare i profondi legami di fedeltà e amore che i fedeli in Vietnam provano per la Chiesa e per il papa. Egli ha poi invitato i presenti a pregare con intensità per la Chiesa universale e in particolare per la Chiesa in Vietnam.

Nella sua omelia sulla parabola del figliol prodigo, mons. Joseph Nguyễn Năng, vicepresidente Cbcv, ha esortato i fedeli alla riconciliazione con Dio come prerequisito per la comunione nella Chiesa che, a sua volta, dà slancio allo zelo missionario. “Presso la tomba di San Pietro, ispirato dalla parabola del Vangelo di oggi, il comando di proclamare la Buona Novella in tutto il mondo (ad gentes) risuona intensamente attraverso la Chiesa in Vietnam”, ha dichiarato il vescovo di Phát Diệm.

“Sfide e difficoltà sono sempre presenti sulla strada della missione, ogni epoca ha i suoi problemi” ha proseguito mons. Joseph Nguyễn Năng, sottolineando che “i principali ostacoli non sono i problemi esterni, piuttosto l'atteggiamento interiore dei discepoli di Cristo che scelgono di ritirarsi all'interno delle mura della Chiesa”. La percentuale dei cattolici nella popolazione di oltre 96 milioni di vietnamiti è scesa al 6,6%, dal 10% dei primi decenni del XXmo secolo. La Chiesa in Vietnam ha 26 diocesi, incluse tre arcidiocesi, con 2228 parrocchie e 2668 sacerdoti.

Dalla metà degli anni '80, il Vietnam ha compiuto il passaggio da un'economia di comando altamente centralizzata ad un'economia orientata al mercato, che ha portato grandi investimenti stranieri nel Paese. Tuttavia, gli investitori sembrano concentrarsi principalmente sulle grandi città, che soddisfano le loro esigenze. Pertanto, nell'ultimo decennio, la Chiesa ha espresso preoccupazione per il diffuso fenomeno della migrazione giovanile interna. Tra i problemi cruciali che affliggono la Chiesa vi è la necessità di un'adeguata pastorale per i giovani migranti interni, che sono attratti dalle metropoli per trovare lavoro o continuare i propri studi. Essi affrontano il grande rischio di essere sradicati dalle loro tradizioni locali e dalla fede, di non essere in grado di ricercare consigli etici e direttive pratiche.

Al giorno d’oggi, con i vividi ricordi di persecuzione che sono presenti di continuo qua e là nel Paese, i cattolici sono molto preoccupati dalle voci su un accordo imminente tra Vaticano e Pechino, che potrebbe portare ad un controllo più politico sulla gerarchia della vicina Chiesa della Cina. Poiché il governo vietnamita dipende sempre più dal regime cinese, come un effetto domino, esso potrebbe seguire l’esempio della sua controparte cinese e chiedere maggiori controlli sulla nomina dei vescovi in ​​Vietnam, soprattutto se il suo “padrone” esercitasse pressioni per costringerlo a fare altrettanto.